Il ruolo del Sound Designer, anche se apparentemente dietro le quinte, si sta rivelando sempre più importante di giorno in giorno. In un mercato dove la comunicazione è sempre più preponderante anche l’aspetto “sonoro” si è ritagliato una fetta specifica, dove non basta più qualche nozione appresa in ordine sparso ma è richiesta una preparazione precisa e una competenza di alto livello. A ben vedere anche negli anni passati, e forse decenni, la componente uditiva è spesso stata più che significativa, anche se magari la figura del Sound Designer non era ancora del tutto razionalizzata.
Per farsi un’idea di quello che vuol dire oggi essere un Sound Designer di successo basta pensare al jingle che milioni di persone in tutto il mondo possono sentire ogni volta che avviano Windows sul loro pc. Un motivo creato ad hoc e ormai definitivamente associato ad un determinato prodotto.
Questo è ciò che compete al SD: creare suoni da armonizzare a immagini e prodotti specifici. Non un assemblatore, un informatico o un musicista. Almeno non solo. Ma un po’ di tutto questo: un vero e proprio creativo che sceglie e sintetizza note musicali, effetti sonori e, perché no, rumori per veicolare al meglio un messaggio predefinito.
Un Sound Designer professionista può allora offrire le proprie competenze in svariate ed eterogenee categorie di mercato. Una delle più importanti è decisamente il cinema. Ogni produzione cinematografica professionale viene progettata e curata in ogni minimo dettaglio, non ultimo l’aspetto sonoro. A testimoniarlo addirittura i riconoscimenti annuali che vengono tributati alla cerimonia degli Oscar tra cui sono presenti le categorie Miglior Sonoro (Sound Mixing) e Miglior Montaggio Sonoro (Sound Editing).
Ma i campi d’applicazione del sound design sono anche molti altri: ad esempio la sonorizzazione di software o di siti web oppure la composizione e realizzazione di vere e proprie colonne sonore per videogiochi di ultima generazione. (Ma anche di qualche generazione passata, ricordate il tema di Super Mario Bros e di Tetris?)
O anche una strutturazione sonora specifica per installazioni quali mostre artistiche, esercizi commerciali o spazi pubblici.
Un altro aspetto molto interessante riguarda invece le grandi aziende che stanno sfruttando sempre di più il “Sound Branding”. Significa che oltre al logo grafico scelgono di associare il proprio brand a un motivo sonoro ricorrente, un vero e proprio logo “sonoro”. Windows, come abbiamo accennato, ma anche Apple, BMW, Mercedes, solo per citarne alcune, sono tra le super potenze che si sono fatte creare a misura “d’orecchio” il proprio Leitmotiv, e che curano con attenzione l’aspetto sonoro di tutto ciò che le riguarda.
Un bravo Sound Designer saprà poi trovare e individuare ulteriori nuove e interessanti occasioni per mettere a disposizione il suo specifico know how. Potenziali mercati da scandagliare possono rivelarsi sigle dei programmi tv, spettacoli teatrali, pubblicità, prodotti audiovisivi, suonerie e tutto il comparto sonoro di telefoni o di qualsivoglia dispositivo digitale.
Ci sono anche Sound Designer che hanno trovato la loro strada in un ambito più libero e “artistico”. Le rassegne di arte contemporanea occasionalmente presentano infatti le opere di veri e propri “artisti sonori”, ovvero Sound Designer che hanno fatto della propria passione e del proprio lavoro una vera e propria espressione artistica. Attenzione allora a quando si sente parlare di “sound-art”, “audio-esposizione”, “installazioni sonore”, diciture che si possono trovare associate a festival internazionali d’arte, (come Interferenze festival, E-ArtQuake Festival, MyAtelier, Barsento Mediascape, Rural Scape) e che stanno a indicare vere e proprie opere d’arte realizzate dai più quotati e apprezzati Sound Designer de mondo.